Era sabato 21 settembre 2019, quando si sono aperte per la prima volta al pubblico le porte del mio studio fotografico in via Rabatta 5 a Gorizia. L'inaugurazione è stata un turbinio di emozioni: i lavori di ristrutturazione e allestimento appena conclusi, io carica dopo un fantastico workshop di fotografia di matrimonio proprio quella settimana, e soprattutto piena di entusiasmo ma anche un po' di timore per l'inizio della mia avventura come fotografa titolare del proprio studio. Ho voluto creare un ambiente che mi rispecchia, ma con l'obiettivo di mettere a proprio agio le persone che vengono accolte.
E così è nato il mio "piccolo regno", con tanto bianco e tanta luce per essere accogliente e rassicurante per grandi e piccoli, ma anche pieno dei colori delle immagini (prima create e poi esposte).
Ma oltre allo studio, in questi 4 anni sono "cresciuta" anch'io. Ho continuato la mia formazione e aggiornamento professionale, indispensabili per dare sempre il meglio a chi si affida a me per la propria immagine. Ho fotografato tante cerimonie (matrimoni, battesimi, comunioni, cresime: insomma tutte le tappe della vita di una famiglia e di un individuo) ed eventi, ma soprattutto ho ritratto nel mio studio tantissime famiglie (gravidanze, bambini, ma anche diverse generazioni e persone che volevano "raccontare se stesse" e creare dei ricordi attraverso le foto) e svariate aziende e professionisti.
Con tante persone si è instaurato un bellissimo rapporto continuativo, che mi fa essere parte della loro vita nel corso del tempo: e per me è un onore grandissimo oltre che una gioia).
Ho ricevuto tante soddisfazioni: sia dai riscontri di chi si è fatto ritrarre da me (non mi piace definirli solo "clienti", perchè quando si fotografa, non è un incontro così fugace e superficiale), sia dai premi che ho ricevuto (cito solo l'essere inserita nella TOP10 Italia della World Photographic Cup 2023) e dalle pubblicazioni e mostre a cui ho partecipato (ma di questo parlerò un altro giorno!).
Non è stato sempre tutto rose e fiori, ovviamente. Abbiamo attraversato il lockdown e tutte le successive restrizioni a pochissimi mesi dall'apertura dello studio, ci sono state difficoltà da superare, c'è anche la fatica (perchè pur amando profondamente quello che faccio, la stanchezza si fa sentire soprattutto nei periodi più frenetici, quando lavoro senza neanche un giorno di pausa per diversi mesi, e spesso spengo il computer ampiamente dopo la mezzanotte per non restare indietro con la postproduzione dei servizi). Eppure oggi sono felice del mio percorso, e vado avanti con più convinzione di prima a fotografare, ad aggiornarmi e a "prendermi cura" delle persone, come mi è stato detto, perchè in fin dei conti anche creare i ricordi è un modo per "fare del bene" all'anima.
E probabilmente è proprio questa che sento come "missione" quando fotografo e cerco di far uscire la vera essenza delle persone che ho davanti per aiutarle a riscoprirsi ancora migliori di quanto possano pensare!